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Cinema: "Natatorium" presentato all'International Festival Rotterdam

Questo nuovo thriller islandese è l'esordio alla regia per Helena Stefánsdóttir, con la quale abbiamo parlato
Scritto da Nuto Girotto il . Pubblicato in Notizie.
film natatorium

La casa di produzione Bjartsýn ha annunciato il suo nuovo thriller islandese "Natatorium". La pellicola è l'esordio alla regia per Helena Stefánsdóttir ed è stata presentata per la prima volta all'International Festival Rotterdam il 28 Gennaio, nella categoria Bright Future.

"Natatorium", scritto e diretto da Helena Stefánsdóttir e prodotto da Sunna Gudnadóttir per Bjartsýn, racconta la storia di Lilja, diciottenne, che visita i nonni Áróra e Grímur, mentre si trova in città per fare dei provini per un gruppo di performance artistiche. Quando suo padre Magnús e sua zia Vala, due dei quattro figli di Áróra e Grímur, scoprono del soggiorno di Lilja nella casa di famiglia, scatta un senso di panico. Quando la famiglia si riunisce in casa per celebrare l'ammissione di Lilja nel gruppo artistico, emerge un oscuro segreto e presto una celebrazione familiare, apparentemente normale, si trasforma in una tragica e terrificante tragedia che nessuno avrebbe potuto prevedere.

Helena Stefánsdóttir

La regista Helena Stefánsdóttir, oltre che a dichiararsi entusiasta per la prima mondiale all'International Festival Rotterdam, ci ha raccontato che il suo film è caratterizzato da "una sorta di scenario claustrofobico e che il pericolo che c'è in casa viene svelato solo man mano che procediamo nella storia". 

La genesi del film è stata letteralmente casuale, dato che Stefánsdóttir ha "avuto lo script per un cortometraggio, sul quale ho iniziato a lavorare" e leggendo "una breve storia chiamata "Swim", scritta da un mio amico sono stata ispirata da uno dei personaggi".

Il motivo per guardare "Natatorium" ce lo ha detto la stessa regista: "Il film è molto sensuale. Tocca i sensi, è molto piacevole per l'occhio e l'orecchio, perché visivamente è molto bello e anche il suono è molto efficace. E poi tocca il cuore. Credo di essere riuscita a toccare il cuore delle persone con il dolore e la sofferenza dei personaggi. Rendo il tutto molto umano. Non c'è un messaggio specifico nel film. Voglio solo toccare le persone. Voglio che le persone sentano con il loro corpo e i loro sensi. E credo di esserci riuscita".