“Squid Game: The Challenge”: tra i concorrenti Lorenzo Nobilio
Il tanto atteso "Squid Game: The Challenge" ormai è sulla bocca di tutti, il nuovo game show di Netflix basato sulla popolare serie sudcoreana "Squid Game" sta continuando a macinare ascolti. Il concept rimane invariato rispetto alla serie: 456 concorrenti provenienti da tutto il mondo si sfidano senza pietà per conquistare l'incredibile montepremi di 4,56 milioni di dollari, in una serie di prove estreme e gare di resistenza.
Tra i partecipanti spicca il giovane manager italiano Lorenzo Nobilio, numero 161 nel gioco-reality. Lorenzo, 26 anni, si descrive come un "maestro manipolatore" che ama disegnare vestiti, giocare a basket e ha una vera passione per la musica. Da manager nel mondo della finanza a Londra, ha deciso di mettersi in gioco, letteralmente, nell'ambito del programma, sperando di vincere e trasformarsi in un multimilionario.
La decisione di Lorenzo di partecipare al gioco è stata motivata da una profonda trasformazione personale. La Pandemia ha abbattuto le sue ambizioni nel settore finanziario, spingendolo a cercare opportunità che richiedano creatività e che vadano oltre i tradizionali vincoli del mondo aziendale. "Non credo più nei valori del mondo delle imprese", afferma Lorenzo, esprimendo il suo desiderio di liberarsi dalle regole e dagli schemi convenzionali.
L'intervista a Lorenzo dopo la sua esperienza nel gioco rivela una strategia astuta: nascondere porzioni di cibo sotto il lenzuolo per mantenersi nutrito e più forte degli altri concorrenti. Descrive il suo percorso attraverso le sfide come un'esperienza intensa e lunga, sottolineando che "Squid Game: The Challenge” è tutto tranne che una vacanza alle Isole Canarie.
Il game show, che ha già fatto notizia a inizio anno per le sue condizioni estreme, ha attirato 81.000 candidature da tutto il mondo, selezionando infine 456 partecipanti che rappresentano la normalità della vita di tutti i giorni. Gli organizzatori hanno voluto esplorare la natura umana attraverso questi giochi, creando un mix diversificato di partecipanti.
Il contesto del gioco va oltre le sfide stesse. I concorrenti vivono in un dormitorio stile prigione, senza accesso ai telefoni, con letti a castello a cinque piani e cibo distribuito dalle minacciose guardie quando necessario. Come nel "Grande Fratello", il gioco offre spazio per la formazione di alleanze e strategie, e la motivazione di ciascun concorrente fa la differenza.
Il produttore esecutivo dello show, Stephen Lambert, risponde alle critiche sulle dure condizioni, affermando che quando c'è in palio un premio così grande, è chiaro che si tratta di uno spettacolo impegnativo.