"Wolf Garden": un omaggio vincente ai lupi mannari
Non si vedono molti film sui lupi mannari ormai. Andavano di moda negli anni '80. "Wolf Garden" di Wayne David, però, è in grado, in una chiave alternativa, di rivisitare quel genere, dando vita ad un film horror di gran lunga superiore a tante produzioni odierne. Se ogni volta che scegliete un film horror temete di sbagliare e finite per restare delusi, questo film indipendente fa al caso vostro.
In "Wolf Garden" un uomo, isolatosi in un cottage, è ossessionato da visioni della donna che ama e da una creatura misteriosa che si aggira nei boschi vicini. Protagonista della vicenda è William, interpretato dallo stesso David.
Ne risulta un horror diverso, che finalmente spezza la catena delle grandi produzioni. Il film è a proposito di un uomo che fa una vita di routine, quasi inutile, ossessionato dal dolore e dal rimorso di ciò che è successo. I momenti salienti sono i ricordi del protagonista, che rivive ossessivamente l'orrore che ha sconvolto la sua vita e quella della sua compagna. Tra sogni e déjà-vu e allucinazioni possiamo seguire il percorso di William, che fa i conti con sé stesso segregato in un cottage. Il film è un percorso lento e tortuoso, che solo alla fine rivela davvero cosa è accaduto veramente e perché il protagonista si trova in quella casa. A rendere il tutto ancor più intrigante è il mostro, il lupo mannaro, che non si vede, ma si percepisce tutto. La scelta di nascondere l'oggetto del terrore è perfetta.
Il film è già disponibile sulle piattaforme digitali e guardarlo è d'obbligo per gli amanti degli horror.