Londra: la Fondazione AIGA al IV Meeting di Italawyers
Il Consolato Generale d'Italia a Londra ha ospitato un convegno di grande interesse e partecipazione riguardante la questione della Cassa Forense e gli avvocati italiani che operano all'estero. Tenutosi il 21 marzo 2024, l'evento ha rappresentato un importante momento di confronto e discussione su un tema cruciale per la comunità legale italiana oltre i confini nazionali.
Organizzato da Italawyers, in collaborazione con la Fondazione AIGA Tommaso Bucciarelli e l'Associazione Italiana Giovani Avvocati - AIGA di Londra, il convegno "Cassa Forense e Avvocati Italiani all'Estero – Prospettive per l'Avvocato Europeo" è stato parte integrante del IV Meeting Internazionale di Italawyers.
Una delle questioni principali affrontate durante il convegno è stata l'interpretazione della Cassa Forense riguardo alla contribuzione previdenziale degli avvocati italiani che lavorano all'estero.
Tra gli ospiti dell’evento la Responsabile dell’Ufficio Relazioni con l’Estero di Fondazione AIGA avv. Romina Lanza del Foro di Roma.
“Noi come Fondazione AIGA abbiamo partecipato al IV Meeting Internazionale di Italawyers. Con molto piacere e facendo partecipare anche avvocati che provenivano dall'Italia, di AIGA e di Fondazione AIGA, di cui io sono Responsabile dell’Ufficio Relazioni con l’Estero”, ha affermato Romina Lanza a fronte dell’evento.
Di cosa si occupa la Fondazione AIGA Tommaso Bucciarelli?
“La Fondazione si occupa di attività di formazione e di ricerca. La Fondazione AIGA è il braccio scientifico di AIGA e attraverso i dipartimenti di formazione scientifica si occupa della formazione della giovane avvocatura, garantendo un'idonea formazione attraverso corsi di alta formazione“.
Lei è la Responsabile dell’Ufficio Relazioni con l'Estero, ci spieghi qual è il suo ruolo ed effettivamente come si sviluppa.
“Il mio ruolo nasce da un’esigenza espressa dalla giovane avvocatura di estendere i propri confini professionali all'estero, in Europa, in generale all'estero. L’obiettivo è dare l'opportunità, attraverso questo ufficio, ai giovani colleghi, o a colleghi che vogliono estendere la loro professionalità all'estero, di creare dei collegamenti con colleghi che già si trovano all’estero attraverso non solamente dei corsi di formazione, ma anche attraverso la possibilità di creare degli incontri di carattere professionale e che possono anche essere formativi e informativi. L’Ufficio ha anche la finalità di fare esperienza personale per la nostra professione. Per noi è già molto riuscire ad avere anche l'esperienza di chi lavora all'estero e creare un'occasione di confronto”.
Visto l'evento a cui avete partecipato, ci spiega perchè è importante la figura dell'avvocato europeo e cosa può fare la Fondazione AIGA per i giovani studenti di legge, o laureati in legge, in Italia che vogliono fare esperienze all'estero?
“Come dicevo, l’Ufficio nasce da un'esigenza manifestata dalla nostra categoria professionale di espandere la nostra professione in ambito internazionale. Un'esigenza espressa dall’avvocatura e in particolare dalla giovane avvocatura, che magari vuole intraprendere la propria professione e fare un'esperienza anche di tirocinio all’estero. Per capire se magari è la strada professionale che vogliono intraprendere. Si tratta di una svolta importante della nostra professione a cui Fondazione AIGA e AIGA tengono. La nostra associazione e questo ufficio vogliono realizzare concretamente un ponte di collegamento tra la avvocatura italiana e l'avvocatura all'estero. Per realizzarlo creeremo, come abbiamo già fatto a Londra, dei tavoli di studio, delle tavole rotonde, incontri di carattere informativo e formativo, per consentire ai colleghi di avere una formazione costruttiva. E per fare questo ci avvarremo anche di argomenti specifici dei dipartimenti scientifici di AIGA: argomenti di particolare interesse per l'avvocatura. Questa sarà anche un'occasione di incontro professionale con i colleghi all'estero”.
Fondazione AIGA che progetti ha in serbo per il futuro?
“A Londra abbiamo parlato di Cassa Forense e anche questo sarà un argomento che riprenderemo. Ringrazio anzi Italawyers per averci coinvolto in questo evento, in occasione del loro IV Meeting Internazionale, perché è stato sicuramente accolto degli avvocati italiani in maniera estremamente favorevole. Un evento organizzato bene dal Presidente Valeriano Drago e dalla Consigliere Vania Marinello che ringrazio molto e con cui, penso, organizzeremo altre iniziative. Tra i prossimi obiettivi ci sono due trasferte a Parigi e a Edimburgo. Ciò di cui vorremmo parlare nel corso di questi incontri è l’internazionalizzazione delle imprese. Un argomento di interesse per i colleghi all’estero e non solo. Molti avvocati sono avvocati italiani che si stanno occupando di internazionalizzazione di imprese e conoscere la normativa nei vari Paesi esteri sicuramente può essere di grande interesse per loro. Un altro obiettivo che noi vorremmo porci è quello di parlare di internazionalizzazione della nostra professione, perché siamo imprenditori di noi stessi. È importante organizzare un corso di inglese professionale; dare una preparazione sulla lingua, mirata, su argomenti tecnici e su formazione specifica e in ambito professionale”.
Ha un ultimo messaggio che vuole condividere?
“Sì, sull'obiettivo che mi vorrei porre, trattandosi questo di un Ufficio di nuova creazione in Fondazione AIGA. In sede estera, chiaramente, ha destato molto interesse nei colleghi. L’incontro di Londra ha destato un grandissimo interesse nella giovane avvocatura e quindi il mio obiettivo per questo biennio è cercare di intercettare nuove esigenze della giovane avvocatura e dell'avvocatura che vuole rinnovarsi. Aiutare i colleghi che già hanno una loro professionalità in Italia ad essere dei referenti qualificati per l'estero e quindi intercettare una nuova fascia di mercato, dando l'opportunità ai giovani colleghi di potersi realizzare. Concretamente possiamo farlo attraverso dei progetti e delle degli incontri specifici. Ho visto che durante questo incontro di Londra ci sono stati tantissimi match di carattere lavorativo, che sono stati proficui, anche dal punto di vista umano. Non ci scordiamo che l'associazionismo è fondamentalmente”.